SULLA PERSISTENZA DELLA CRITICA : UN LINGUAGGIO FATTO DI STEREOTIPI riflessioni intorno, prima e dopo vasari, tra autopsia e cultura

Presentazione di
ANTONINO CALECA

Il campo della ‘letteratura artistica’ consiste in un materiale vasto, variegato e composito, comprendente testi nati in molti casi con un fine a artistico destinati anche a dare fama e gloria al loro autore. Oltre alle informazioni, ai giudizi su opere ed artisti, in questi testi prevale l’aspetto più atteso dal pubblico contemporaneo: l’eleganza della scrittura, l’intrattenimento raffinato. Ogni fonte prima di essere un’attestazione, sull’arte contemporanea e precedente, è un testo letterario elaborato a livello formale, che pertanto utilizza una veste retorica per presentare i dati dell’osservazione critica; si tratta immancabilmente, dal Cinquecento all’Ottocento, di una letteratura che mira innanzitutto ad essere piacevole, brillante, come una raffinata conversazione. In questo materiale variegato non mancano motivi ricorrenti, stereotipi spesso di antichissima tradizione, che si ritrovano in espressioni letterarie, più o meno illustri, concernenti artisti ed opere d’arte. L’autrice in questo volume cerca di mettere a fuoco il repertorio specifico della retorica usato nei testi che parlano di arte e di artisti; dal lavoro emergono una serie di topoi forgiati dalla cultura classica che sono una modalità comunicativa, che quindi non implica necessariamente né una rinuncia alla critica, ma neppure, di contro, una scelta critica pregnante. Nel caso specifico la lettura delle Vite vasariane da questo punto di vista dimostra come Giorgio Vasari si inserisca in una grande tradizione letteraria che arriva fino a metà Ottocento.

Categoria: Product ID: 623

Descrizione

CARATTERISTICHE TECNICHE

Formato: 13,5 x 20,5 cm
Pagine: 48
Lingua: Italiano
Prezzo: € 10,00
ISBN: 978-88-97644-17-0